L’intervento di Donato Berardi sul Corriere della Sera.
Nei giorni scorsi l’intervento di Chicco Testa sulle pagine di questo giornale ha innescato un dibattito sull’emergenza rifiuti nella Capitale. Leggendo i commenti sul Corriere mi sembra si siano scambiate le cause del problema con gli effetti. L’annosa questione della gestione dei rifiuti a Roma ha un insieme di concause. A parità di gravità queste vanno dall’incapacità delle amministrazioni che si sono succedute in Campidoglio di mettere ordine nell’azienda pubblica della Capitale, alla pavidità delle amministrazioni regionali che hanno preferito ignorare piuttosto che affrontare le questioni.
Ancora in occasione dell’ultimo Piano regionale sui rifiuti si è preferito propagandare le iniziative di prevenzione e le fabbriche del riciclo, piuttosto che ammettere che una capitale con una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti e 30 milioni di presenze turistiche all’anno deve disporre di un termovalorizzatore per gestire i rifiuti indifferenziati e gli scarti delle raccolte differenziate, e anche di un distretto industriale in grado di recuperare tutti i rifiuti, anche quelli prodotti dalle attività economiche, e smaltirne gli scarti. Il risultato di questa miope visione, che nasconde la polvere sotto il tappeto, è che gli impianti non sono stati autorizzati e pertanto non realizzati.