l mercato dell’energia elettrica nel nostro Paese si trova in una fase di profondo rinnovamento. L’approvazione del Ddl Concorrenza, dopo un iter legislativo durato ben due anni e mezzo, ha sancito la fine del regime della tutela di prezzo a partire dal 1° luglio 2019, quando tutte le micro e piccole imprese (unitamente alle famiglie) ancora servite in questo regime saranno chiamate a scegliere una nuova offerta sul mercato libero.
Ci troviamo dunque alla vigilia della conclusione di un processo di liberalizzazione del mercato partito agli inizi degli anni Duemila sotto i migliori auspici, ma che non sempre è stato sinonimo di risparmio, almeno per le micro e piccole imprese da circa un decennio a questa parte.
Nel corso del 2017 stiamo assistendo a un’evoluzione dei prezzi dell’energia praticati alle Pmi che sembra riportare il mercato libero su livelli più concorrenziali rispetto a quelli assicurati dalla maggior tutela. Una dinamica che potrebbe riflettere in parte gli ultimi interventi dell’Autorità per l’Energia con l’avvio dallo scorso gennaio di un primo meccanismo (“Tutela Simile”) per incentivare il passaggio al mercato libero, che però non ha portato i risultati sperati. A sottoscrivere questa tipologia di offerte sono state infatti finora meno di cinquemila imprese, un numero del tutto esiguo rispetto alle oltre 3,5 milioni di partita Iva ancora rifornite in maggior tutela. Un simile strumento potrebbe però aver contribuito a sollecitare le dinamiche concorrenziali attraverso la leva del prezzo, anche grazie al maggiore spazio di manovra creatosi con la rideterminazione al rialzo della componente di commercializzazione al dettaglio effettuata lo scorso anno dalla stessa Autorità.
Un secondo passo nel tentativo di agevolare il passaggio alla completa liberalizzazione del mercato è atteso dal 1° gennaio 2018, quando ogni fornitore del mercato libero dovrà inserire nel proprio menu di offerte almeno una proposta ( “Placet”) a prezzo liberamente stabilito ma a condizioni contrattuali standardizzate e prefissate dall’Authority, per favorire la confrontabilità tra fornitori.
Resta il fatto che solo piccole e medie imprese consapevoli saranno capaci di affrontare le sfide che il mercato porrà loro davanti, approcciando fin da subito un percorso di abbandono alla maggior tutela per evitare un salto di “massa” i cui contorni non sono ancora chiari.