Proprio perché si parte da un punto arretrato, la crescita della green economy potrebbe essere un’occasione di sviluppo per il Sud.
Un interessante quaderno dell’Istituto di ricerca REF, appena pubblicato, lancia uno stimolo al dibattito pubblico, scarso e per adesso poco argomentato, sul futuro del nostro Mezzogiorno d’Italia.
La domanda è chiara e semplice: la ripresa economica delle regioni del Sud – provate dal Covid ma anche da decenni di stagnazione – può passare per il Green New Deal e la svolta ambientale? Ed in questo quadro la gestione dei rifiuti e l’economia circolare possono rappresentare un driver strategico?
Il rilancio del Mezzogiorno è un tema ciclicamente al centro del dibattito politico, ed ora ha trovato nuovo slancio con l’annuncio di un ambizioso Piano di sviluppo al 2030 promosso dal Governo. Cuore della proposta è la transizione ecologica come elemento cardine sul quale fare leva per far ripartire l’economia.
Il Governo prova a lanciare un progetto ambizioso in fatto di spesa pubblica tradizionale (mitigazione del rischio sismico e idrogeologico) e di stimoli a settori industriali tradizionalmente più in ritardo: la gestione dei rifiuti, il servizio idrico integrato, le filiere dell’economia circolare, l’energia.
Obiettivo: un’economia sempre più sostenibile che possa generare positivi impatti sullo sviluppo e sull’occupazione.