L’articolo del Sole 24 Ore riprende lo studio realizzato dal Laboratorio REF Ricerche “Strumenti economici a sostegno dell’Economia Circolare“, presentato ad Ecomondo Digital nel corso dell’evento “Impianti e sostenibilità ambientale: COVID-19 – Può nascere una nuova consapevolezza collettiva per una efficiente gestione dei rifiuti?”, promosso da FISE Assoambiente.
Assoambiente (l’associazione delle aziende private) nel corso della sua Assemblea e durante il consueto appuntamento a Ecomondo ha presentato un dossier molto analitico, in cui conferma la necessita e l’urgenza di dotare l’Italia di una Strategia nazionale sui rifiuti, indicando un Piano di investimenti per adeguare l’impiantistica nazionale ai nuovi obiettivi del pacchetto europeo sull’economia circolare. Un Piano stimato in 10 miliardi di euro, in cinque anni.
L’Associazione guidata da Chicco Testa, sottolinea l’importanza del nuovo strumento di pianificazione previsto dalla legge di recepimento delle nuove direttive europee sui rifiuti: il Programma nazionale di gestione dei rifiuti. Finalmente un Piano che assomiglia alla Strategia proposta e che dovrà indicare gli impianti da realizzare, i tempi e le localizzazioni di intesa con le Regioni.
Ma soprattutto, Assoambiente propone di utilizzare i fondi europei per finanziare non tanto i singoli impianti, ma strumenti economici di mercato che consentano agli operatori pubblici e privati di investire in un quadro di segnali e di stimoli pubblici chiari ed efficaci, sulla falsariga di quanto è avvenuto e sta avvenendo nel settore energetico (certificati bianchi, incentivi alla produzione da fonte rinnovabile, ecobonus per l’edilizia).
I finanziamenti pubblici nel settore in Italia sono crollati negli ultimi anni passando da 500 milioni l’anno del 2008 a poco più di 100 nel 2018, e per fare investimenti servono prima di tutto regole chiare, semplificazioni legislative e autorizzative e un forte contrasto al fenomeno Nimby, piuttosto che finanziamenti a fondo perduto.
Nel Report curato dall’istituto di ricerche REF si analizzano gli strumenti economici attualmente utilizzati e si avanzano delle proposte molto interessanti. Per prima cosa occorre completare gli strumenti di regolazione che ARERA sta elaborando per TARI e tariffe puntuali. Serve definire con precisione il perimetro della regolazione e introdurre incentivi tariffari agli investimenti e alla qualità dei servizi.